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Mantra 'Om Mani Padme Hum' per la guarigione totale

Durante delle sedute di meditazione, può capitare di essere in silenzio oppure di ascoltare musiche rilassanti della Natura, così come dei Mantra (possibilmente a 432Hz).

Mantra significa letteralmente 'strumento per pensare' ed è formato da una serie di sillabe che, quando recitate, permettono di entrare più facilmente in una dimensione spazio-temporale di tipo mistica. 
In realtà, essi non hanno alcun tipo di potere magico ma sono quegli strumenti che servono per chiamare a raccolta tutte quelle forze già presenti in noi e che ci forniscono capacità superiori, fuori dal comune.

L'Om Mani Padme Hum è il mantra della Compassione piena di Amore ed è possibile ascoltarlo cliccando sul video sottostante:


Normalmente, l'Om Mani Padme Hum viene recitato per ottenere la liberazione dalle sofferenze.

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Tale mantra è composto da 4 parole e 6 sillabe e non ha un significato letterale come frase completa. Però, ogni sua parola e ogni sua sillaba rappresentano un concetto, da cui si possono formulare più frasi di senso compiuto nel loro significato figurato.
Nello specifico:
  • la parola Om viene pronunciata ad inizio di ogni mantra in quanto è considerata come il suono iniziale con cui ha avuto origine l'Universo. Essa vuol indicare la via verso la liberazione, a partire dall'impurità (l'inizio) fino a raggiungere la purezza, tipica del Buddha. Om è costituita dalle tre lettere A, U e M, che simboleggiano rispettivamente il corpo, la parola e la mente di una persona al suo stato iniziale, impuro. Come sillaba, indica generosità e protegge dall'orgoglio;
  • la sillaba Ma indica armonia e moralità nel non danneggiare gli altri e protegge dalla gelosia;
  • la sillaba Ni indica pazienza e protegge dalla bramosia;
  • la parola Mani significa 'Gioiello' e rappresenta l'intenzione di raggiungere l'illuminazione, seguendo un proprio 'metodo', per operare del bene verso gli altri; in effetti, come il gioiello vince sulla povertà materiale, così l'illuminazione altruistica vince sulla povertà dell'esistenza ciclica del Samsaara*;
  • la sillaba Pad indica l'entusiasmo e lo sforzo rivolto allo studio per eliminare la sofferenza e protegge dall'ignoranza, dall'ottusità e dall'oscurità mentale;
  • la sillaba Me indica la meditazione, la concentrazione sulle virtù senza distrazione, e protegge dall'avidità, dall'attaccamento e dalla cupidigia;
  • la parola Padme significa 'Loto', il cui fiore cresce nel fango senza farsi mai sporcare da esso, e rappresenta la 'saggezza', cioé la conoscenza che spazza ogni illusione e offuscamento della mente e permette la comprensione del futile, anche laddove si cresca in un ambiente dove saggezza non esiste;
  • la parola Hum indica l'indivisibilità e, nel contesto del mantra, è la fase finale della via di liberazione partita dall'Om; quindi, con Hum, si raggiunge la purezza ottenuta dall'indivisibilità di metodo (Mani) e saggezza (Padme). Come sillaba, indica la sapienza e protegge dall'ira, dall'odio, dalla rabbia.

A questo punto, si intuisce che tutte le persone all'inizio del cammino verso la liberazione dalla ciclicità delle reincarnazioni (Samsaara) sono impure in corpo, parola e mente ma, con l'unione di metodo e saggezza, possono diventare pure e illuminate come un Buddha. Ma tale purezza non va cercata fuori da sé stessi; anzi, ognuno ha dentro di sé tutte le forze necessarie per diventare un Buddha. La purezza sarà raggiunta quando ci si libera dalle sei emozioni negative di:
  • orgoglio
  • gelosia
  • bramosia
  • ignoranza
  • cupidigia
  • ira
trasformandole rispettivamente nelle seguenti azioni del cuore e della mente illuminata:
  • generosità
  • armonia
  • pazienza
  • sforzo ed entusiasmo di conoscenza
  • comprensione
  • sapienza.

Recitando l'Om Mani Padme Hum, le sei emozioni negative tendono a purificarsi per lasciare spazio alle azioni del cuore e della mente illuminata. Anche la sola recitazione saltuaria del mantra permette di essere più tranquilli e con cuore aperto. In Tibet, lo si recita in genere a fine giornata e, nel corso della propria vita, ci si propone di recitarlo 6 miliardi di volte prima di morire.
E' doveroso specificare che normalmente tale mantra è proferito senza intonazioni o musiche di sottofondo rilassanti particolari, come invece è più facile trovarlo in Internet. Ad ogni modo, recitato, proferito o canticchiato non fa differenza. L'importante è che faccia effetto, cioè crei un contingente giovamento interiore per poi verificare, nel corso del tempo (giorni, mesi, anni, ecc.), che effettivamente le sei emozioni negative vadano via via scomparendo.


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Ad ogni modo, tralasciandone il significato sopra esplicitato (che immagino sia quello più attendibile), possiamo tradurre questo mantra anche nei seguenti modi:
  • "Salve, o Gioiello nel Fiore di Loto" (traduzione abbastanza letterale, ma davvero approssimativa)
  • "Enorme protezione dagli influssi negativi e dalle varie forme di malattia" (traduzione molto allargata di senso figurato)
  • "O Gioiello del Fiore di Loto, concedimi tutte le realizzazioni"
  • "Concedimi l'ispirazione per ottenere metodo e saggezza", e così via.

L'Om Mani Padme Hum è chiamato 'Mantra della Compassione piena di Amore', perché in Tibet è anche un modo per invocare la benedizione di tutti i Buddha ed in particolar modo la benedizione del Buddha della Compassione, che è visto come il dio protettore del karma del Tibet.

Nella rappresentazione tibetana, ogni sillaba è scritta con un colore diverso (Om in bianco, Ma in verde, Ni in giallo, Pad in celeste, Me in rosso, Hum in nero) e si può ritrovare tale mantra inciso un po' dappertutto, sia su strutture statiche, quali rocce, insegne, stipiti, per ricordarsi spesso di ripeterlo, sia su elementi in movimento (principalmente circolare), come ruote dei carri, dei mulini, delle banderuole segnavento, perché si suppone che muovere il mantra equivale a recitarlo.



Un'altra rappresentazione tipica del mantra è quella di avere le sei sillabe trascritte ciascuna su un petalo dello stesso Fiore di Loto, il cui cuore centrale presenta una settima sillaba, simbolo della Compassione.



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Il termine sanscrito Samsaara indica la ciclicità delle reincarnazioni. Secondo le religioni dell'India (Buddhismo, Giainismo, Induismo e Brahmanesimo), la vita terrena, piena di dolore e sofferenza, è un'illusione, dovuta all'ignoranza metafisica dell'uomo che non sa unificare la vita sulla Terra con quella ultraterrena. Si può fuoriuscire da questa illusione solo divenendo illuminati, grazie alla via di liberazione dal Samsaara. Fin quando non si intraprende questa via e non si diventa puri, ognuno resterà sempre intrappolato nella vita terrena, nel suo continuo ciclo di morte e rinascita.


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