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Gayatri Mantra, per illuminare la mente sulla Divinità

Il Gayatri Mantra è forse il mantra più noto e conosciuto, ma anche il più antico e potente tra tutti i mantra della tradizione vedica.
I Veda sono un'antichissima raccolta di testi sacri dell'Induismo indiano, scritti in sanscrito.
Siccome questo tipo di scrittura dà origine a più interpretazioni differenti, anche i versi del Gayatri possono essere interpretati in vari modi.
I versi sono i seguenti:
Om
Bhur Bhuva Svaha
Tat Savitur Varenyam
Bhargo Devasya Dheemahi
Dhiyo yo-nah Prachodayat.

Ricordo che mantra significa letteralmente 'strumento per pensare' ed è una breve formula spirituale che permette di elevare la coscienza di chi lo recita. Per ogni mantra, l'esatta pronuncia delle parole è fondamentale perché i suoni emessi sono accuratamente selezionati per sollecitare determinate frequenze energetiche tali da rendere i mantra efficaci nella richiesta proferita.

Volendo valutare il significato di ogni termine del Gayatri Mantra, abbiamo che:
  • Om, indica il suono primordiale;
  • Bhur, indica l'insieme degli elementi che formano il corpo fisico sulla Terra, il mondo terrestre;
  • Bhuva, indica il potere dell'uomo che anima il corpo, l'energia, ed è identificato anche con l'Atmosfera e il mondo astrale;
  • Svaha, indica l'insieme delle cause che generano gli eventi, il mondo causale o spirituale, ed è identificato con il Cielo, visto sia in senso meteorologico sia come destino;
  • Tat, significa 'colui' e si riferisce al Supremo da cui tutto ha avuto inizio con l'Om;
  • Savitur, indica la divinità che genera la vita (in questo caso, si tratta del dio Savitri - il Sole, considerato nella sua parte femminile* -, in quanto lo stesso Gayatri Mantra è anche detto Savitri Mantra, ma ciascuno può interpretare a modo proprio il dio a cui desidera rivolgersi e così potrebbe essere il Dio cristiano, Allah, Buddha, l'Amore Universale, ecc.);
  • Varenyam, indica l'Assoluto, il migliore fra i tanti déi da adorare, ed è riferito alla parola Savitur;
  • Bhargo, indica la luce suprema della divinità che dona saggezza e libera dal karma;
  • Devasya, indica la realtà divina, cioé la divinità che produce ciò che è reale nell'Universo;
  • Dheemahi, significa 'noi meditiamo', 'noi preghiamo', 'noi contempliamo', 'noi desideriamo';
  • Dhiyo, significa 'intelletto';
  • yo, significa 'che';
  • nah, significa 'nostro';
  • la struttura Dhiyo yo-nah, significa 'che il nostro intelletto';
  • Prachodayat, significa 'possa illuminare'.

Adesso, analizziamo le quattro righe:
  • 1) Bhur Bhuva Svaha - rappresentano i tre mondi dell'esperienza: il grossolano-fisico, il sottile-astrale e il causale-spirituale; oppure, rappresentano Terra, Aria e Cielo; ma possono anche rappresentare i tempi del passato, presente e futuro (ricordo che il sanscrito permette una libera interpretazione);
  • 2) Tat Savitur Varenyam - rappresenta il dio invocato in questo mantra (Savitri), considerato come l'unica divinità da adorare veramente, perché è da lui che ha avuto origine tutto;
  • 3) Bhargo Devasya Dheemahi - rappresenta l'azione che si vuole compiere recitando il mantra e cioé 'noi contempliamo la Luce divina che genera la realtà (anch'essa divina e costituita dai tre mondi Bhur Bhuva Svaha)';
  • 4) Dhiyo yo-nah Prachodayat - rappresenta una preghiera per ottenere la stessa visione, coscienza ed intelligenza del dio invocato nel mantra; significa 'che possa illuminare il nostro intelletto'.

Con tutti questi significati a disposizione, una traduzione quanto più letterale possibile potrebbe essere la seguente:
Om
3) Noi preghiamo 4) che 2) Savitri l'Assoluto, la cui 
3) Luce divina genera la realtà
1) dei tre mondi di Terra, Aria e Cielo (o fisico, sottile e causale),
4) possa illuminare il nostro intelletto.

ma le interpretazioni del Gayatri Mantra sono numerosissime e, seppur ciascuno possa colorirlo di parole proprie (anche non rispettando la sintassi del linguaggio), il messaggio insito nel mantra è per tutti lo stesso: la contemplazione della realtà, vista come prodotto di una divinità magnifica e saggia, e la preghiera rivolta a tale dio affinché renda noi uomini simili a lui nella Conoscenza.

Esistono molte altre interpretazioni, meno letterali e più liriche, ed un esempio può essere la seguente:
Om
Meditiamo sulla gloria del Creatore, che ha creato l'Universo, 
che è degno di adorazione, 
che è l'incarnazione della Conoscenza e della Luce, 
che rimuove il peccato e l'ignoranza. 
Possa Egli illuminare le nostre menti.

La radice sanscrita "Gaya", da cui deriva il termine "Gayatri", significa gioia e questo mantra serve per riportare felicità. Secondo i Veda, infatti, la felicità è ostacolata dal fatto che noi uomini abbiamo dimenticato la nostra origine divina e il mantra invita dio a ricordarcelo.
Però "Gayatri" sta per "GAYAntam TRIyate iti" che significa "Ciò che protegge colui che lo recita".

Questo mantra va recitato principalmente all'alba e al tramonto proprio perché si riferisce al Sole. Oppure, visto che è difficile essere in piedi all'alba, si può recitarlo anche appena svegli e/o prima di andare a dormire. Ma si pensa che più lo si reciti, più porta benefici, quindi c'è chi dice di recitarlo tre volte al giorno (mattino, pomeriggio e sera), chi ad orari ben stabiliti ogni giorno, quando non si è di fretta, e così via. La frequenza nel proferirlo sembra molto soggettiva. Ad ogni modo, recitarlo porta consapevolezza di essere parte del divino e permette la connessione all'energia femminile del Sole, cioé Savitri, che è il prana, l'energia vitale.

E' più diffuso come Gayatri Mantra, che non come Savitri Mantra, perché secondo la tradizione vedica fù la dea Gayatri, la dea dai cinque volti e protettrice dei cinque sensi, a trasmettere questo mantra agli uomini. Per questo motivo, si dice che il Gayatri Mantra serve anche a preservare il buon funzionamento dei cinque sensi.
Secondo i testi vedici, i benefici che apporta tale mantra, se recitato quotidianamente e almeno due volte al giorno per 10 minuti consecutivi, sono: discernimento, lungimiranza, buona salute, alleviamento delle sofferenze, successo nella vita, appagamento dei desideri, ecc..

Questo succede perché il mantra chiede al divino di mostrarci con chiarezza i tre mondi (fisico, sottile e causale) per permettere di operare le migliori scelte per la nostra anima. Scelte che si allineano a quelle desiderate dal divino e che portano benefici non solo a sé stessi, ma anche a chi ci circonda.
Chi recita questo mantra raggiunge uno stato di purezza e di coerenza nella vita quotidiana, tale da diventare un saggio.

Ascoltate il mantra (cliccando sul video di seguito) e... buona recitazione!


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* La parte maschile del Sole si chiama Surya e rappresenta l'astro stesso; mentre la sua parte femminile è l'energia che emana.


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